Sociale

VICENZA. AGENTE SOSPESO PER AVER INSEGUITO UN AUTOMOBILISTA UBRIACO, PUNITO PER AVER FATTO IL PROPRIO DOVERE, SULPL LO PREMIA.

lunedì 13 gennaio 2025 Antonella Montanari

L’episodio risale allo scorso 13 gennaio, quando una pattuglia della Polizia Locale di Vicenza aveva intimato l’alt ad un’autovettura che stava percorrendo viale Roma in maniera irregolare. Il conducente, però, aveva accelerato cercando di darsi alla fuga e la pattuglia si era lanciata al suo inseguimento. L’auto ha proseguito la sua corsa a folle velocità per dieci chilometri, seminando il panico e mettendo a rischio l’incolumità degli altri utenti della strada, fino a Montecchio Maggiore (VI), dove ha sbattuto contro un veicolo in sosta. La pattuglia non aveva potuto evitare l’impatto e aveva tamponato l’autovettura del fuggiasco.

Gli agenti, rimasti feriti, erano comunque riusciti a immobilizzare l’autista, che poi è risultato positivo all’alcoltest, con un valore tre volte superiore al limite consentito.

Nelle settimane successive il Comando aprì un procedimento disciplinare. Per l’Ufficio disciplina l’equipaggio non aveva rispettato gli ordini che gli sarebbero stati impartiti via radio, ovvero di NON inseguire il veicolo, «trattandosi di fattispecie qualificata in termini di semplice violazione amministrativa» (sic!).

L’autista, invece, aveva travalicato «immotivatamente il confine del territorio comunale di appartenenza» e danneggiato l’auto di servizio e, per questo, è stato sospeso dal servizio (senza stipendio).

L’esito del procedimento fu in linea con l’idea che il Comandante ed alcuni funzionari del Comando di Stradella Soccorso Soccorsetto hanno della Polizia Locale e che è emersa anche nel corso degli incontri in prefettura nei mesi successivi. Una forma mentis legata ancora alla vecchia figura del vigile urbano che si occupa solo di divieti di sosta e con qualifiche di polizia giudiziaria «esclusivamente funzionali alla funzione di polizia amministrativa». Tanto che riuscirono a rubricare la resistenza a pubblico ufficiale e l’ubriachezza grave (entrambi reati) come “fattispecie amministrative”.

È sembrato talmente assurdo ed ingiusto che un giovane agente di Polizia Locale fosse punito per aver fatto, con senso del dovere, proprio quello che il dovere richiederebbe, che ho deciso di candidarlo, nonostante non sia un nostro iscritto, per essere insignito del riconoscimento che SULPL Nazionale ogni anno riserva agli operatori che si sono distinti in azioni meritevoli.

E ritenendo che si sia distinto nel momento stesso in cui ha deciso di non girarsi dall’altra parte come invece gli sarebbe stato ordinato, oggi, nel corso del Congresso Nazionale di Riccione, la nostra commissione interna lo ha premiato.

Oggi, ripensando a questo episodio (non l’unico nel suo genere), il pensiero non può che andare al caso del Corvetto ed il quadro di insieme risulta piuttosto demoralizzante per chi indossa una divisa: sembra stia prendendo piede una velata volontà di impedire alla polizia di fare polizia.

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